Si tratta di una statuina femminile in pietra ollare (steatite traslucida tra giallo e marrone) conosciuta con il nome di “Statuina di Grimaldi” (comune italiano posto al confine con la Francia) o “Statuina di Mentone” (comune Francese posto al confine con l’Italia) per la località dove è stata ritrovata, la grotta Barma Grande nel complesso dei Balzi Rossi, posta al confine tra Italia e Francia. E’ datata al Paleolitico Superiore (circa 18.000 a.C.), presentandone le tipiche caratteristiche: figura nuda con seni penduli che si appoggiano sul ventre, quest’ultimo e le natiche prominenti, pube e vulva ben marcati; le braccia sono mancanti con spalle cadenti, mentre le gambe sono interrotte all’altezza delle ginocchia; capovolgendo il pezzo, la parte inferiore presenta 2 buchi a sezione conica, uno per ogni arto mancante che probabilmente sono andati dispersi. La testa è ovale senza lineamenti del volto, con un copricapo (per alcuni una folta chioma di capelli) che si estende lungo la schiena come un’appendice triangolare. Diverse tracce di ocra sono presenti intorno al collo, ai seni, al pube e tra le gambe.
Note storiche
La statuina è stata ritrovata da un tale Louis Alexandre Jullien, un commerciante di Marsiglia, tra il 18 ed il 23 dicembre del 1883 (insieme ad un’altra denominata la “dama con il gozzo”, in osso di cervide) nella Barma Grande dei Balzi Rossi. Dopo più di un decennio venne proposta in vendita a Salomon Reinach, allora direttore del Musée des Antiquités Nationales di Saint-Germain-en-Laye, acquisto che andò in porto nel 1896 insieme ad altri oggetti provenienti dalla stessa grotta.
Le notizie storiche riguardanti i ritrovamenti sono descritte nel saggio “Madri del Tempo” e “I Balzi Rossi“.
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