Si tratta di 20 statuine, solo alcune integre e la maggior parte ridotte in frammenti, ritrovate all’interno della grotta delle Arene Candide nei vari strati di scavo, la maggior parte su terreno rimaneggiato e solo pochi di essi provengono da livelli datati con certezza al Neolitico medio, precisamente alla cultura dei vasi a bocca quadrata (5000-4200 a.C.); per analogie stilistiche, anche i reperti senza contesto sono da riferire allo stesso orizzonte cronologico. Dato l’alto numero di frammenti si suppone che la rottura delle statuine possa essere avvenuta intenzionalmente, come particolare di un rito di inumazione, anche se nessuna di queste è stata ritrovata all’interno delle sepolture, come per altri esemplari in contesti neolitici Italiani. Di seguito un elenco con le caratteristiche di ogni statuina:
- Statuina n. 1: è la prima statuina fittile femminile ritrovata da Nicolò Angelo Andrea Morelli durante gli scavi degli anni 1885-87, mancante della sola parte inferiore, realizzata in argilla non depurata con impasto a superficie grezza bruna. Il busto è dritto e appiattito, privo della modellazione della vita e dei fianchi, con due piccole prominenze ad indicare i seni mentre le braccia sono rappresentate da due piccole sporgenze coniche di cui la sinistra è spezzata. La testa, schiacciata e rotondeggiante, non ha alcuna modellazione del volto, ma solo due fori con tracce di sostanza carbonizzata ad indicare gli occhi e sopra ad essi due linee incise arcuate rappresentano le sopracciglia; nella parte superiore del capo un solco diretto verso la fronte sta forse ad indicare la partizione dei capelli in due masse. Dimensioni: altezza 7,5 cm. larghezza 4 cm. (foto 2)
- Statuina n. 2: è un frammento di statuina fittile femminile ritrovata sempre dal Prof. Morelli durante gli scavi degli anni 1885-87, costituita dal solo busto schiacciato su cui sono ben distinti i due seni emisferici; le braccia sono state volutamente omesse dall’artista, mentre la testa e la parte inferiore del corpo sono mancanti per effetto di antiche fratture. Come rileva Bernabò Brea, queste statuine, così come molte altre ritrovate, sono fratturate negli stessi punti, ossia in corrispondenza della cintura (laddove le statuine sono generalmente più sottili) e nella parte inferiore in corrispondenza della naturale separazione tra gambe e cosce. Le ragioni sono abbastanza ovvie, dovute alla tecnica con cui venivano plasmate, in quanto le due metà venivano lavorate separatamente e poi giustapposte e saldate insieme con impasto molle, caratteristica che determinava la fragilità del pezzo. Questa statuina è di fattura più fine ed accurata della statuina n. 1 e, data la somiglianza con altri esemplari ritrovati ad Arene Candide ed in altri siti liguri, si ipotizza fosse una tipologia di produzione locale. Dimensioni: altezza 3,5 cm. larghezza 4,2 cm. (foto 3)
- Statuina n. 3: è la testina di una statuina fittile femminile rinvenuta all’interno dello strato 23; nonostante sia molto rovinata è considerato l’oggetto più interessante per la cura con cui sono resi i dettagli. In particolare la testina, mancante per quasi la metà con tutto il volto, ha una lunga ed abbondante capigliatura che cade sulla spalla sinistra dividendosi in due lembi, uno cadente dietro le spalle e l’altro scendente in due masse minori sul petto; solchi obliqui con tracce di giallo ocra sembrerebbero voler indicare i nastri che legano i capelli. Le tracce di giallo-ocra, molto più evidenti al momento della scoperta, lasciano intravedere quanto sia stata importante la policromia sull’effetto d’insieme. Sotto la folta massa delle chiome emerge un tratto della guancia sinistra, unico dettaglio rimanente del viso. La statuina è realizzata con un impasto rozzo di colore nerastro, rivestito con un impasto finissimo rosso-bruno contenente granelli di sabbia, caratteristica che ne ha determinato la fragilità del pezzo; infatti la testa ed il volto mancanti sono dovuti proprio al parziale distacco del rivestimento del nucleo. Dimensioni: altezza 5,7 cm. larghezza base 2,5 cm. (foto 4)
- Statuina n. 4: frammento di una statuina femminile steatopigia seduta, costituita dalla metà destra della parte inferiore, con il tronco spezzato alla base; la gamba piegata termina rastremandosi senza la modellazione del piede. Dimensioni: dal dorso al piede 5,7 cm. dal gluteo al ginocchio 4,2 cm. (foto 5A).
- Statuina n. 5: frammento di una statuina femminile steatopigia seduta, costituita dalla metà destra della parte inferiore, dal gluteo al piede, con traccia dell’attacco al tronco ed alla gamba sinistra con cui probabilmente doveva essere unita quasi fino al ginocchio e libera nella sola parte inferiore. Il gluteo è scheggiato, pertanto ne resta solo una piccola parte. La gamba è stata plasmata separatamente e poi unita al gluteo che a sua volta veniva a formare una sorta di rivestimento del nucleo interno; il piede piccolissimo è reso evidente dal dettaglio delle dita con piccoli intagli per separarle tra loro. Dimensioni: lunghezza 5,8 cm. (foto 5B).
- Statuina n. 6: frammento di una statuina femminile seduta, costituita dalla gamba destra, di fattura molto più rozza rispetto le due precedenti; è spezzata a metà del femore, all’altezza del gluteo. Molto rastremata, presenta una scheggiatura della parte inferiore che ha probabilmente determinato la rottura del piede. Dimensioni: lunghezza 5,3 cm. (foto 5C).
- Statuina n. 7: frammento di una statuina femminile seduta, in particolare la metà destra della parte inferiore, spaccata longitudinalmente; l’enorme gluteo si è spezzato staccandosi dal rimanente, pertanto resta un tratto del tronco, fra l’anca e l’ascella (spezzato all’altezza dell’addome) ed il fianco insieme alla gamba fino a poco sotto il ginocchio. Dimensioni: dall’ascella al ginocchio 10,5 cm. dal gluteo al ginocchio 8,5 cm. spessore 3,9 cm. (foto 5D).
- Statuina n. 8: frammento di una statuina femminile steatopigia seduta, in particolare la metà sinistra della parte inferiore, spaccata longitudinalmente, spezzata inferiormente e superiormente, pertanto ne resta il dettaglio della coscia con i glutei sporgenti; è realizzata con un impasto bruno-rossiccio, mentre la parte interna è con un impasto meno cotto di grossi sassolini. Il tronco è spezzato all’attacco delle anche, con traccia del basso ventre separato dalla gamba da un profondo solco inguinale. La gamba è spezzata verso il ginocchio. Dimensioni: altezza 5,3 cm. larghezza 8,5 cm. spessore 3,5 cm. (foto 5E).
- Statuina n. 9: piccolo frammento di forma conica allungata con estremità lievemente incurvata, a rappresentare forse il braccio di una statuina. Per la qualità dell’impasto ed il modo in cui è plasmato non sembra riferirsi ad un frammento di vaso. Proviene dallo strato 18H dello scavo ed è simile ad altri reperti ritrovati. Dimensioni: altezza 1,8 cm. diametro 1,3-1,1 cm. (foto 6A).
- Statuina n. 10: frammento costituito da una gamba plasmata come un cilindretto leggermente curvo, senza modellazione, facente probabilmente parte di una statuina steatopigia seduta. Proviene dallo strato 19D dello scavo. Dimensioni: altezza 4,4 cm. larghezza 2,1 cm. (foto 6B).
- Statuina n. 11: frammento costituito da un mammellone irregolare che potrebbe essere il braccio monco di una statuina. Per la qualità dell’impasto ed il modo in cui è plasmato non sembra riferirsi ad un frammento di vaso. Dimensioni: altezza 3,1 cm. diametro 2-2,6 cm. (foto 6C).
- Statuina n. 12: frammento costituito da un gluteo e l’inizio di una gamba, fino quasi al ginocchio, di una figura seduta, accentuatamente steatopigia. Proviene dallo strato 18G dello scavo ed è simile ad un altro reperto ritrovato (statuina 8). La superficie è in parte scrostata, pertanto il gluteo doveva avere dimensioni maggiori; le proporzioni, il colore e la qualità dell’impasto sono molto simili alla statuina 8 e si è ipotizzato che facciano parte dello stesso idoletto o che l’idoletto sia dello stesso tipo. A conferma di questa ipotesi ne è stata tentata la ricostruzione nel gesso (vedi foto 7) Dimensioni: altezza 4,5 cm. larghezza 2,9 cm. spessore 2,4 cm. L’intera statuina, così come riprodotta in gesso, sarebbe alta circa 7 cm. esclusa la testa (foto 6D e 7).
- Statuina n. 13: frammento che sembrerebbe un arto, forse un braccio o la parte inferiore della gamba di una statuina di proporzioni molto maggiori; è stata anche fatta l’ipotesi che potesse essere il braccio della testina rinvenuta nello strato 23 di scavo (statuina 3). La superficie non levigata, probabilmente resa volutamente irregolare, è stata però lucidata. Proviene dallo strato 21 F dello scavo. Dimensioni: altezza 7,9 cm. diametro da 2,5 a 2,1 cm. (foto 6E).
- Statuina n. 14: frammento che sembrerebbe appartenere al fianco sinistro di una statuina spaccata longitudinalmente; si presenta rigido, senza modellazione, ma il modo in cui tende ad ingrossarsi verso il basso lascia presupporre che ci sia l’attacco del gluteo. Proviene dagli strati 24-25 C dello scavo. Dimensioni: altezza 5,5 cm. diametro da 2,7 a 3,3 cm. (foto 6F).
- Statuina n. 15: frammento costituito dal busto di una statuina femminile acefala molto stilizzata e spezzata poco sotto la vita; le braccia non sono accennate ed il busto piatto è lateralmente tondeggiante, mentre i seni rotondi sono distanziati tra loro. La statuina è molto simile ad un altro idoletto fittile ritrovato dal Prof. Morelli (statuina 2); si restringe notevolmente in vita con un accenno ad allargarsi in corrispondenza dei fianchi. La frattura alla base del collo fa presupporre l’esistenza di una testa cilindrica. L’impasto è di colore bruno nerastro, di fattura piuttosto grossolana e senza rifinitura. Proviene dallo strato 18 G dello scavo. Dimensioni: altezza 4,4 cm. larghezza 4,5 cm. spessore 2 cm. (foto 8)
- Statuina n. 16: frammento costituito dal busto di una statuina femminile acefala molto stilizzata; presenta due piccoli seni smussati ed è molto simile ad altre due statuine, la 2 e la 15. La figura è spezzata ai fianchi ed ha una linea di vita molto stretta. Nella frattura superiore, laddove si agganciava la testa, è presente un foro di circa 1 cm. di profondità che si insinua nel busto. L’impasto è fine internamente di colore grigio ed esternamente di colore bruno chiaro. Proviene dal livello sovrastante lo strato 12 dello scavo. Dimensioni: altezza 3,6 cm. larghezza 2,2 cm. (foto 9).
- Statuina n. 17: frammento costituito dalla testa di un idoletto fittile, di forma cilindrica senza alcuna modellazione. Il volto reca un bitorzolo a rappresentare il naso mentre ai lati due punti indicano gli occhi e due incisioni arcuate le sopracciglia; al di sotto del naso la bocca è rappresentata da un piccolo foro dal quale si diparte una incisione verso il basso, come ad indicare un probabile solco a “V”. La capigliatura non è evidenziata. L’impasto fine di colore bruno reca tracce di impasto bianco sulla superficie. Proviene dal franamento delle pareti della trincea degli scavi 1940-42 effettuati da Bernabò Brea. Dimensioni: altezza 4,6 cm. diametro 2,1 cm. (foto 10)
- Statuina n. 18: frammento costituito dalla testa di un idoletto fittile, di forma cilindrica senza alcuna modellazione. Il volto è stilizzato, con 3 fori profondi a raffigurare gli occhi e la bocca, mentre il naso sporgente prosegue nelle arcate sopraccigliari sulla fronte alta e spaziosa. Dal foro della bocca scende una linea verticale, mentre sul retro la capigliatura è resa da una serie di tratti verticali e paralleli, leggermente incisi. L’esemplare è molto simile alla testina n. 17. Proviene dal livello più basso dello strato 12 dello scavo. Dimensioni: altezza 3,5 cm. (foto 11)
- Statuina n. 19: statuina fittile femminile, modellata a tutto tondo e spezzata all’altezza del ventre con una frattura obliqua. La testa cilindrica è leggermente inclinata all’indietro e la chioma scende compatta, adagiandosi sulle spalle a formare una leggera “U” sulla schiena, mentre due ciocche spostate anteriormente terminano alla base del collo. Il viso è un ovale da cui spiccano il naso e le arcate sopraccigliari nel tipico schema a “T”, mentre la bocca e gli occhi non sono indicati. Le braccia sono ripiegate sul petto, al di sotto dei piccoli seni rotondeggianti, molto distanziati tra loro. Il collo è molto rigonfio, quasi ad indicare la presenza di un gozzo. L’impasto è ricco di inglobati calcarei e piccolissime pagliuzze di mica; l’impasto interno è di colore bruno scuro, quello esterno di color rosso mattone. La statuina è stata recuperata fuori contesto e datata al 4900-4250 a.C. Dimensioni: altezza 8,2 cm. larghezza alle spalle 6,1 cm. (foto 12 e 13)
- Statuina n. 20: testa frammentaria di una statuina, con un solo accenno del naso (foto 14)
Note storiche
Le prime esplorazioni della grotta si ebbero nel giugno del 1864 ad opera di Arturo Issel, il quale resosi conto della grande potenzialità del sito promosse campagne di scavo che si protrassero dal 1864 al 1876. Nello stesso periodo prese parte agli scavi anche un suo allievo, Nicolò Angelo Andrea Morelli, a cui sono da attribuire importanti ritrovamenti avvenuti soprattutto in campagne successive svolte in autonomia, tra cui un elevato numero di sepolture neolitiche e la prima statuina fittile trovata nel 1886.
Un’intensa e più precisa attività di scavo venne però attuata da Bernabò Brea negli anni 1940-42 e 1948-50, lavoro che portò alla definizione della stratigrafia con l’individuazione delle diverse fasi culturali che si sono succedute nel sito. Negli anni 70 Santo Tinè con la collaborazione di Roberto Maggi continuarono ad esplorare i livelli del Neolitico Antico e Medio. Negli anni 90 sono state intraprese attività di salvaguardia del sito. Per approfondimenti sulla storia degli scavi vedi relazione “Arene Candide: storia degli scavi“.
La caverna delle Arene Candide misura 70 x 20 metri e si presenta di forma allungata nel senso est-ovest, con l’apertura divisa in due da un enorme masso, attualmente saldato alla volta da concrezioni stalagmitiche. La parte interna è divisa in 3 zone: quella centrale più lunga e più stretta è chiamata “camera Issel”; quella a sinistra, la “sala Morelli”, ha forma circolare da cui si dipartono brevi cunicoli; quella a destra, la “sala Gandolfi” è di minori dimensioni, con l’ingresso segnato da un pilastro roccioso, ricco di concrezioni e stalagmiti.
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