La statuina è una piccola figura antropomorfa, ricavata da una scheggia ossea di animale, di colore giallastro con alcune macchie rosse, probabilmente dovute al terreno di giacitura. Ha uno sviluppo verticale terminante nella parte inferiore a punta, mentre nella parte superiore la testa è di forma triangolare con due solchi orizzontali paralleli, ad indicare le fessure degli occhi e della bocca, ed un terzo solco ad individuare il collo; sulla superficie posteriore della testa è presente una frattura. Le braccia sono distese lungo i fianchi e terminano a punta, mentre all’altezza della vita un nuovo solco separa la parte inferiore da quella superiore del corpo. Elementi stilistici caratteristici di questa scultura sono i solchi sul volto che rimandano alle Statuine di Parabita, ritrovate non molto lontano da questa, come ad indicare la presenza di un cappuccio a copertura del volto; altro elemento caratteristico è l’assenza di particolari anatomici come seni e glutei accentuati e la parte terminale a punta, come se la statuina dovesse essere infissa nel terreno.
Note storiche
La statuina è stata rinvenuta nell’autunno del 2001 nell’area dei Laghi Alimini dagli studiosi Cristiano Villani e Francesco Piccinno dell’Università di Lecce: poco si conosce delle fasi di ritrovamento, ma di certo è stata raccolta fuori contesto.
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