Si tratta di un ciottolo di arenaria grigia a grana fine modellato dalla fluitazione fluviale in forma oblunga ad estremità arrotondate (forma fallica), con asse longitudinale leggermente arcuato e sezione trasversale ellissoide. La testa separata dal tronco da un solco inciso è ornata da incisioni che sembrano rappresentare una capigliatura cinta in alto da un cordone; la faccia è larga e schiacciata, il corpo sul davanti è coperto da una trama di linee oblique; tre coppelle, situate ai vertici di un ideale triangolo rovesciato, indicano i seni e il sesso; dalla spalla, resa con un triangolo inciso, scendono le braccia al termine delle quali un rettangolo regolare diviso da due linee parallele sta a rappresentare la mano e le cinque dita. Posteriormente il disegno a spina di pesce sembra riprendere, pur con un modulo diverso, il motivo sulla parte anteriore.

Note storiche
Durante uno scasso eseguito per l’impianto di un vigneto presso Castelvetro in provincia di Modena furono raccolti materiali appartenenti a varie epoche: paleolitico, eneolitico, età del bronzo, età villanoviana. In particolare il ciottolo è stato rinvenuto, insieme ad altri materiali provenienti dalla necropoli etrusca della Galassina, durante gli scavi avvenuti nel 1879.
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