Dea Madre di Muros (riparo Su Monte) – Muros (SS)

La scheda è stata curata da Arianna Carta

Dea Madre di Muros (riparo Su Monte) – Muros (SS)

La scheda è stata curata da Arianna Carta


Presso il riparo “Su Monte” sono state trovate due statuine che verranno descritte nella scheda con il nome di reperto 1 e reperto 2.

Il reperto 1 di “Muros-Su Monte” è un bell’esemplare, seppur non integro, di statuina steatopigia (appartenente allo stile geometrico-volumetrico) in caonilite, color avorio.

La statuina è dotata di un ampio copricapo a polos che, secondo Lilliu (1999) rappresenta “il segno della divinità dell’idolo” e che si sarebbe presentato come un “ricco e lussuoso copricapo in tessuto.” Questo segno di potere, identificato dallo stesso archeologo anche come una “tiara”, sormonta la figura, ricoprendo una testa di forma cilindrica leggermente squadrata ed allungata.

Nella parte superiore si può notare l’incisione di due cerchi concentrici, il primo dei quali presenta tacchette oblique. Sulla fronte è presente un triangolo sporgente con il vertice rivolto verso il basso.

Il capo si appoggia poi sul busto che si allarga, enfatizzando una forma tondeggiante in cui le braccia e le mani sono aderenti al corpo; la mano sinistra converge verso il ventre mentre la destra scende sul fianco. Le mani sono state scolpite con una forma “a pettine” che definisce rigidamente le dita.

Il volto presenta occhi incisi attraverso due linee parallele orizzontali con un puntino centrale indicante la pupilla, il naso è accennato, in uno stilismo definito “faccia a T”. Un lungo taglio orizzontale a livello della gola, raffigura la bocca. Il petto leggermente protuberante sovrasta il prominente ventre “a forma di v”. A causa di una frattura, la statuetta si presenta apode ovvero mancante della parte inferiore.

Lilliu (1999) a livello iconografico effettua una comparazione tra la statuetta 1 di Su Monte e le statuine calcaree di Malta (tempio di Hagiar Kim) e quelle dell’ipogeo di Hal-Saflieni (IV millennio a.C.).

Il reperto 2, di epoca più recente, è in argilla, acefalo e di stile planare a placca intera (cruciforme). I seni e i glutei sono delineati in modo chiaro, di superficie liscia e colore non omogeneo. Lo stile planare del Neolitico recente rispecchia il processo evolutivo delle rappresentazioni antropomorfe femminili che passano da una figura corpulenta ad una immagine più longilinea in cui però spiccano i seni che nella tipologia precedente risultano abbozzati. Gimbutas (2005) definisce questa tipologia con il termine “la dea bianca rigida”, solitamente scolpita in pietra bianca (marmo, alabastro o altro) e che simboleggia il ciclo della vita e la rigenerazione.

Nota a margine reperto 1: A livello iconografico e simbolico, le mani sul ventre sono un chiaro indicatore di culti della fertilità (si veda, tra gli altri, Gimbutas 2005, 2008). Inoltre, vorrei far notare un elemento che non risulta evidenziato dalla letteratura archeologica: la resa stilistica ed iconografica della mano destra, presenta delle somiglianze con la cosiddetta “Venere di Laussel”, figura femminile scolpita nella roccia e ricoperta di ocra rossa, risalente al Paleolitico (ca. 20.000 a.C.) migliaia di anni prima della statuetta presa in esame. Vista la distanza cronologica e geografica, non è certamente possibile una comparazione ma ritengo che l’elemento sia degno di nota e meritevole di approfondimenti.

Note storiche

Le statuine sono state trovate sotto un riparo roccioso.

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SCHEDA

Nome

Statuine di Muros (riparo Su Monte) – Muros (SS)

Oggetto

Statuina femminile

Cronologia

Reperto 1) Neolitico Bonu Ighinu Cronologia: 4900/4400 A.C. cal.
Reperto 2) Neolitico Eneolitico Ozieri; Cronologia: 4100/ 3500 A.C. cal.

Datazione

Neolitico

Località del ritrovamento

Le statuine sono state ritrovate in località “Su Monte” nel comune di Muros – Provincia di Sassari

Regione

Sardegna

Contesto ambientale

Ripari

Reperti esposti

I reperti sono esposti nel Museo archeologico nazionale “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari, in via Roma 64, tel. 079-272203.

Stato di conservazione

Le statuine non sono integre, il reperto 1 manca della parte inferiore, mentre il reperto 2 è mancante della testa.

Dimensioni

Reperto 1) altezza cm. 10,7 larghezza cm. 6,6 spessore cm. 5,8 Reperto 2) altezza cm. 9 larghezza max. (alle spalle) cm. 6,1 min. (alla linea inferiore del busto) cm. 5 spessore max cm. 3

Condizione giuridica

Proprietà della Sovrintendenza archeologica di Sassari

Bibliografia

  1. Giovanni Lilliu – Arte e religione della Sardegna Prenuragica – 1999;
  2. Marija, Gimbutas – Il linguaggio della dea – Venexia – Roma 2008;
  3. Marija Gimbutas – Dee viventi – Medusa – Milano 2005;
  4. Silvia Fanni, Marcella Sirigu e Laura Soro (a cura di) – Donna o Dea? Le raffigurazioni femminili nella preistoria e protostoria sarda – WRB edizioni – Cagliari 2019.
  5. Alberto Moravetti (a cura di) – La Sardegna preistorica. Storia, materiali, monumenti – Carlo Delfino Editore – Sassari 2017.
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