Statuina di Macomer (NU)

La scheda è stata curata da Cristina Muntoni

Statuina di Macomer (NU)

La scheda è stata curata da Cristina Muntoni


Si tratta probabilmente della più antica rappresentazione antropomorfa rinvenuta in Sardegna, anche se la sua datazione è incerta. L’incertezza è anche dovuta all’unicità della figurina che non è associabile ad altri reperti.

È una statuetta realizzata su un ciottolo di roccia lavica (basalto o andesite) in stile non finito, steatopigia, ovvero con i glutei adiposi, nuda con le gambe unite che vanno a terminare in una massa conoidale. La figura è senza braccia e presenta una sola mammella sul lato sinistro di forma conica molto regolare. Il profilo della testa non è umano, è zoomorfo, come se la figura indossasse una maschera animale. Presenta un muso acuto a sagoma sub-piramidale e due corte e larghe appendici che parrebbero orecchie sormontanti il capo. Gli occhi sono laterali. È stata associata (Mussi) alla rappresentazione della testa del prolagus sardus, un roditore estinto che era presente in Sardegna, in Corsica e altre isole minori a partire dal Pleistocene inferiore sino all’Olocene. Il prolagus era un animale molto prolifico, quindi non è azzardato pensare che venisse rappresentato per indicare la fertilità. La combinazione degli elementi umano e animale troverebbe la sua spiegazione nell’ambito delle pratiche sciamaniche.

Note storiche

La statuina è stata rinvenuta alla fine degli anni ’40 del XX secolo a seguito di uno scavo clandestino all’interno della grotta nota come Riparo S’Adde, che si apre nelle rocce basaltiche alle sponde del rio S’Adde, praticamente dentro l’abitato di Macomer. Sembra che questa “fu trovata non nell’ammasso degli altri manufatti, ma imprigionata in un masso di breccia ossifera, formatosi per deposito all’interno della grotta” (Pesce, 1949, p. 124). All’epoca del ritrovamento della statuetta di Macomer, nel 1949, Felice Cherchi Paba, il rinvenitore, gridò alla scoperta eccezionale di una venere paleolitica, ma la datazione suscitò molte discussioni. Quasi tutti gli studiosi dell’epoca attribuirono la statuetta al Neolitico.

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SCHEDA

Nome

Statuina di Macomer (NU)

Oggetto

Statuina femminile

Cronologia

La sua datazione è incerta. Giovanni Lilliu la collocò nel Neolitico, ma altri studi mettono in risalto l’appartenenza della piccola statua alla famiglia delle Veneri paleolitiche e ne ipotizzano una retrodatazione al Paleolitico Superiore o al Mesolitico

Datazione

Paleolitico Superiore

Località del ritrovamento

Riparo S’Adde a Macomer – Provincia di Nuoro

Regione

Sardegna

Contesto ambientale

Ipogei

Reperti esposti

La statuina è esposta al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, in Piazza Arsenale – tel. 070-655911, 070-60518248

Stato di conservazione

Lo stato di conservazione è buono, ma con alcune fratture recenti, una all’altezza del collo che si sdoppia in corrispondenza della spalla destra e un’altra all’estremità distale (M. Mussi 2009)

Dimensioni

Lunghezza 12,3 cm. larghezza massima 3,3 cm. spessore massimo 3,1 cm (in corrispondenza della natica sinistra), per un peso poco superiore a 95,09 grammi

Condizione giuridica

Proprietà Stato

Bibliografia

  1. Giovanni Lilliu – Arte e religione della Sardegna Prenuragica – Sassari 1999;
  2. Gennaro Pesce – “La “Venere” di Macomer” – in Rivista di Scienze Preistoriche – IV – fasc. 3-4 – pp. 123-137 – 1949;
  3. Donna o Dea. Raffigurazioni femminili della preistoria e protostoria sarda a cura di White Rocks Bay Ed. WRB – 2018;
  4. Margherita Mussi – “La Venere di Macomer, statuetta preistorica sarda poco conosciuta” – in Paul Bahn Ed. – An inquiring Mind. Saggi in onore di Alexander Marshack – Scuola americana di ricerca preistorica – Università di Harvard – pp. 193-210 – 2009;
  5. Margherita Mussi – “La “Venere di Macomer” e l’iconografia paleolitica” – in Manfredo Atzori (a cura di) – Studi in onore di Ercole Contu – pp. 29-44 – Sassari 2003;
  6. Margherita Mussi – “La Venere di Macomer nel quadro del Pleistocene superiore finale europeo” – in Atti XLIV Riunione Scientifica dell’I.I.P.P. – pagg. 383-390 – 2012;
  7. Angela Antona Ruju – “Appunti per una seriazione evolutiva delle statuette femminili della Sardegna prenuragica” – in Atti della XXII Riunione Scientifica dell’I.I.P.P. – 1980.
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