Dea di Rapino (CH)

La scheda è stata curata da Giusi Di Crescenzo

Dea di Rapino (CH)

La scheda è stata curata da Giusi Di Crescenzo


Statuina in bronzo alta 11,60 cm. Rappresenta più una offerente che una Dea, in una mano regge infatti una focaccia su cui sono incise tre spighe con un gesto del braccio proteso in segno di offerta. Indossa un abito lungo fino ai piedi ed ha i capelli raccolti. In alcune descrizioni viene detto che non si tratta di una acconciatura ma di un copricapo.

Note storiche

La statuina è stata ritrovata nel 1932, in occasione di uno scavo clandestino avvenuto nella Grotta del Colle. Indagini archeologiche all’interno della grotta hanno consentito di appurare che è stata frequentata dal Paleolitico Superiore fino al medioevo, a dimostrazione che questo è stato un luogo sacro sin da epoche remote.

La statuina inizialmente è stata identificata con la Dea Cernia e solo successivamente con una sacerdotessa o una devota in atto di offerta.

Print Friendly, PDF & Email

SCHEDA

Nome

Dea di Rapino (CH)

Oggetto

Statuina femminile

Cronologia

La datazione della statuina è molto controversa in quanto, la Grotta del Colle in cui è stata trovata, presenta tracce di frequentazione che dal Paleolitico inferiore arrivano sino al VII sec. a.C. ed oltre sino all’età ellenistica, con numerose offerte votive che ne fanno della Grotta un luogo di culto. Giovanni Colonna, nel suo “Bronzi votivi umbro-sabellici a figura umana” (Firenze 1970) data la statuina al VI sec. a.C. sulla scia di considerazioni stilistiche, dovute probabilmente alla foggia dell’abbigliamento, mentre gli autori Vincenzo Orfanelli e Paola Riccitelli in “I luoghi degli dei” la datano tra la fine del VI sec. a.C. e lo stile severo (480-450 a.C.); in ultimo, Maria Josè Strazzulla ne propone una datazione più tarda, III sec. a.C., cronologia non molto lontana da quella della Tabula Rapinensis rinvenuta nella stessa grotta

Località del ritrovamento

Rinvenuta nella Grotta del Colle a pochi chilometri di distanza da Rapino – Provincia di Chieti

Regione

Abruzzo

Contesto ambientale

Grotte

Reperti esposti

Il reperto è esposto al Museo Archeologico Nazionale “la Civitella” di Chieti, Via Giuseppe Salvatore Pianell 1, tel. 0871-63137

Stato di conservazione

Buono

Dimensioni

Altezza 11.6 cm.

Condizione giuridica

Proprietà Stato

Bibliografia

  1. AA.VV. – S.O.S.  Arte dall’Abruzzo: una mostra per non dimenticare – Gangemi editore – Roma 2010;
  2. Emanuela Ceccaroni, Amalia Faustoferri e Andrea Pessina – “Valerio Cianfarani e le culture medioadriatiche” – in Atti del Convegno Chieti-Teramo – 27/29 giugno 2008.
Print Friendly, PDF & Email