Pubblichiamo la registrazione del primo degli INCONTRI di PREISTORIA del 2025 avvenuto il 26 Febbraio.
Donatella Livigni, Performer del Canto in Natura, docente di Funzionalità Vocale e antropologa del suono, si occupa di ricerca e formazione in pratiche pedagogico-funzionali legate al suono, alla voce e agli spazi sacri – siti dotati di interesse archeo-acustico, simbolico e terapico.
Enrica Tedeschi, Laureata in sociologia con PhD in Teoria e ricerca sociale; specializzata in Studi storico-religiosi. I suoi settori di ricerca sono i movimenti neo-religiosi contemporanei, le culture storiche della devozionalità popolare-inclusi sciamanismo e magia, l’antropologia culturale, i processi socio-culturali e comunicativi e le metodologie della scrittura etnografica.
Donatella Livigni IL SUONO DELLA CREAZIONE: TRA TEORIA E PRATICA
Le origini del rapporto tra musica e femminile.
Il suono sia il motore della creazione è attestato tanto dalle scienze fisiche quanto da un gran numero di narrazioni cosmogoniche da tutto il mondo. Un dato ancora più simbolicamente significativo è che, in alcune di queste narrazioni, al suono venga attribuito un carattere femminile e che, spesso, dal suono abbia miticamente luogo un evento di partenogenesi, attraverso una dea o attraverso la voce, il cui termine deriva dal sanscrito Vâc, sostantivo femminile.
Il presente intervento vuole riflettere sul carattere femminile ontologico e antropologico della
musica, attingendo a miti tratti da tradizioni distanti, ma caratterizzati da un immaginario mitico
molto simile. È possibile che questo dipenda dal fatto che il sistema vocale umano, dal quale
nascono la parola e il canto, condivida evidenti analogie simboliche e funzionali con gli elementi
delle narrazioni cosmogoniche?
Per rispondere a questa domanda l’intervento avrà carattere teorico-pratico, dove la parte pratica sarà propedeutica a quella teorica allo scopo di:
- fare esperienza senso-percettiva diretta della connessione tra canto/suono e creazione
- portare il pubblico in un ascolto sensoriale attivo, funzionale per entrare nella logica dei miti di creazione.
Enrica Tedeschi MUSE IN RETE
Nella maggior parte delle cosmovisioni, il passaggio dal non manifesto alla manifestazione avviene tramite una vibrazione o esplosione sonora. Successivamente, l’emanazione originaria si moltiplica e si articola, trasformandosi in una molteplicità di personificazioni, che variano da cultura a cultura.
Conosciamo diverse divinità della musica, del canto e della poesia recitata, maschili ma soprattutto femminili, in specie nell’ area hymalaiana, in cui la “base” della spaziosa vacuità della
consapevolezza cosmica è dichiaratamente “madre”.
Esplorando alcune muse o dee musicali, scopriremo che i loro significati, e le qualità di cui sono
portatrici, sono più facilmente comprensibili se si seguono i flussi simbolici delle loro relazioni. Più delle loro posizioni specifiche nelle rispettive gerarchie mitologiche sono, infatti, cruciali i reticoli e gli snodi che collegano i loro simboli.
La lettura transculturale – di divinità come Drayang Gyalmo, Saraswati, Kurukulle – può mettere in luce, con maggiore accuratezza, i poteri e le connessioni che le più antiche tradizioni hanno
attribuito all’arte musicale.