Incontri di Preistoria: Antonia Pintori – Guido Palmerini

Incontri di Preistoria: Antonia Pintori – Guido Palmerini

(La registrazione dell’incontro a fondo alla pagina)

3° Conferenza Preistoria in Italia 13-03-2024 ore 18.30-20.00

Antonia Pintori – L’aspetto femminile nelle fonti sacre nuragiche: il caso di Noddule in Sardegna

Guido Palmerini – La scoperta dell’anfratto Palmerini nell’ambito delle ricerche sull’arte rupestre dell’appennino abruzzese

Antonia Pintori, laurea in Beni Culturali con specializzazione in Storia dell’arte. Negli anni ha svolto il lavoro di guida presso diversi siti preistorici e protostorici della Sardegna e attualmente è guida museale presso il Museo delle Maschere Mediterranee (Mamoiada – Nuoro). Dal 2018 gestisce il Complesso Nuragico di Noddule a Nuoro, sito archeologico che presenta una grande varietà di monumenti databili dal Neolitico sino all’età romana. Il sito, che verteva in uno stato di abbandono sin dai primi scavi degli anni ’60, è da lei gestito e curato senza l’aiuto di alcun tipo di fondi pubblici. Questa scelta condivisa e consapevole ha mirato alla valorizzazione e fruizione del luogo; in esso vengono organizzate varie attività tra cui concerti di musica tradizionale, serate di astronomia esperienziale oltre ovviamente a visite guidate.

Guido Palmerini, laurea in Archeologia e cultura del mondo antico e medioevale con specializzazione finalizzata alla tutela e conservazione dei Beni Culturali. Ben presto rivolge la sua ricerca al territorio abruzzese, dal 2011 come collaboratore alle ricerche internazionali presso il giacimento paleolitico di Valle Giumentina; dal 2013 con il Prof. Tomaso di Fraia collabora a varie campagne di ricerca e censimento sulle più antiche testimonianze d’occupazione della Maiella orientale e della Val di Sangro e a campagne di scavo in grotta con documentazione grafica e laser scanner di manifestazione d’arte rupestre preistorica. Nel 2016 scopre presso il Monte La Queglia di Pesconsansonesco un nuovo sito d’arte rupestre (denominato “Anfratto Palmerini”), che restituisce impronte di mani in ocra rossa, incisioni filiformi e disegni a carboncino risalenti all’età Neolitica e all’età dei Metalli. Questa scoperta ha portato alla progettazione di un più ampio programma di ricerca della produzione figurativa rupestre del Massiccio della Maiella, il Maiella Rock Art Project, area dell’intera Italia appenninica con la più alta concentrazione di siti decorati.

La registrazione dell’incontro:

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