di Alessandra de Nardis
Grotta Mandrin, in Francia è situata vicino alla città di Malataverne in posizione dominante della sponda orientale della media valle del fiume Rodano ad un’altitudine di 225 m. Dal 1990 gli scavi hanno rivelato una sequenza stratigrafica profonda 3 m contenente 12 strati archeologici che vanno dallo stadio isotopico marino fino alla fine del Paleolitico medio e l’emergere del Paleolitico superiore. Questi strati si trovano all’interno di un deposito sedimentario comprendente argilla locale alla base, sabbia eolica al centro e schegge grossolane del tetto alla sommità. L’intera sequenza è particolarmente ben conservata. Il sito ha restituito una ricca e ben conservata collezione archeologica, che comprende quasi 60.000 oggetti litici e oltre 70.000 resti faunistici dominati da cavalli, bisonti e cervi. Studiando la morfologia strutturale degli elementi dentali ritrovati nei diversi strati è stato possibile per i ricercatori distinguere i Neanderthal dagli esseri umani moderni ipotizzando che Grotta Mandrin è stata occupata in quattro fasi alterne da Sapiens e Neanderthal. I resti risalgono a circa 54.000 anni fa: ciò significa che l’uomo moderno sarebbe arrivato nel Vecchio Continente quasi 10.000 anni prima di quanto si pensasse fino ad ora.
Lo studio è stato pubblicato su Science Advances da un team internazionale di archeologi guidato da Ludovic Slimak del Centro nazionale della ricerca scientifica francese (Cnrs).
Manufatti neroniani dello strato E.
(A) Dall’alto in basso: punta d’osso appuntita con intagli laterali, canino di cervo lavorato, artiglio d’aquila con segni di taglio e ciottolo con una linea incisa che separa la roccia in due parti subuguali.
(B) Dettagli del punto osseo che mostra le tracce di lavoro con uno strumento di selce.
(C) Particolari di canini di cervo rosso che mostrano tracce di rottamazione da parte di uno strumento litico. Questi segni potrebbero essere stati per estrarre deliberatamente il canino o per modificarne la morfologia.
Grotte Mandrin.
(B) Situazione del riparo roccioso che domina la valle del fiume Rodano.
(C) Vista dal retro del rifugio.
Credito fotografico: Ludovic Slimak, CNRS.
Fino ad ora i più antichi resti di sapiens mai trovati in Europa erano stati individuati in Italia con lo studio del DNA di due denti da latte ritrovati nella Grotta di Fumane in Veneto e di Riparo Bombrini in Liguria. Lo studio pubblicato sulla rivista Science ha permesso di datare a 42.000 anni fa i due denti.
Alessandra de Nardis